Centomila posti in somministrazione a rischio, è protesta. Sindacato e Agenzie per il Lavoro puntano il dito contro una disposizione del Decreto Agosto 2020 (legge 126) in cui si ribadisce che le imprese non possono rinnovare contratti a termine per oltre 24 mesi con gli stessi lavoratori.
La disposizione nasce con l’obiettivo di arginare il fenomeno del “precariato a vita” e favorire le assunzioni a tempo indeterminato, come peraltro previsto dal Decreto Dignità del Governo Conte. Una misura che, almeno in base alle indicazioni del Ministero del Lavoro, non avrebbe dovuto riguardare i lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il Lavoro e impiegati in somministrazione a tempo determinato presso le aziende.
Ora, invece, sarebbero proprio questi lavoratori, che ammontano in Italia a circa 100mila, a rischiare, fino a fine anno, di non poter più essere impiegati dalle aziende dove, attualmente, lavorano in somministrazione. Un colpo decisamente duro, reso ancora più pesante dalla complessa situazione economica e lavorativa che, complice l’emergenza Covid, vive il nostro Paese.
Molte aziende sarebbero già corse ai ripari, mandando a casa questi profili ed assumendone altri a tempo determinato. Un turn-over che, in ogni caso, non piace a nessuno: al sindacato e alle Agenzie per il Lavoro in primis, ma anche alle stesse aziende, al loro fianco in questa battaglia. Il prossimo 23 settembre, il Sindacato sarà sotto la sede del Ministero del Lavoro per chiedere la pronta correzione della norma e, quindi, la continuità occupazionale di questi lavoratori.
FONTE: AVVENIRE (3 Settembre 2021)
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