
Bisognerà attendere fino al 2023 per tornare ad uno scenario pre-crisi pandemica, con un saldo occupazionale di circa 300mila unità che, nel 2026, potrebbero salire fino a quota 750mila. E’ questa la prima stima degli esperti sull’impatto delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che, entro il 2023, dovrebbe portare un incremento di circa un milione di posti di lavoro.
Positive anche le ricadute sull’occupazione femminile che, sempre secondo le prime valutazioni delle stime contenute nel Documento di economia e finanza (DEF), dovrebbe crescere, nell’arco di sei anni, di 350mila unità. Di circa 90mila unità l’incremento previsto nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
Un tassello fondamentale per centrare l’obiettivo è l’approvazione delle riforme collegate al piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), a partire da quella sugli ammortizzatori sociali. Nel PNRR si punta ad ampliare la rete di protezione e, quindi, ad esempio, la platea delle aziende e dei lavoratori ammessi alla cassa integrazione.
Fonte “Sole 24 Ore” (29 aprile 2021)