Secondo le ultime rilevazioni Istat la pandemia ha fatto perdere il lavoro a quasi un milione di occupati, ma il dato più preoccupante potrebbe essere anche un altro: nella filiera dell’istruzione della formazione professionale, quasi la metà delle richieste che arrivano dal mondo imprenditoriale non viene soddisfatta per la mancanza di candidati.
Secondo l’Inapp, su un fabbisogno medio annuo stimato di oltre 150mila profili tecnico-professionali, l’offerta formativa è in grado di soddisfarne poco più della metà, il 52% per la precisione. La parte restante resta vacante per la mancanza dei profili giusti. Insomma, il lavoro non c’è anche perché mancano le risorse necessarie. Incrociando i dati Inapp con quelli del rapporto Excelsior 2021-2025 di Unioncamere viene fuori che i settori più sofferenti sono, tra gli altri, quelli metalmeccanico, manifatturiero ed edile. Formare i profili professionali in linea con le nuove richieste del mondo del lavoro resta la prima sfida da vincere per invertire la rotta.
Fonte Sole 24 Ore – (30 aprile 2021)